Team ONU: forse la bonifica di Fukushima non finirà neanche nel 2051

2022-07-02 04:54:42 By : Mr. Ian Wang

In questa foto del febbraio 2021, l'Oceano Pacifico di fronte alle unità del reattore nucleare n. 3, a sinistra, e 4 presso la centrale nucleare di Fukushima Daiichi nella città di Okuma, nella prefettura di Fukushima, nel nord-est del Giappone. Martedì 24 agosto 2021 il governo giapponese ha adottato un piano provvisorio che spera di ottenere il sostegno dei pescatori e di altri gruppi interessati per un rilascio pianificato nel mare di acqua trattata ma ancora radioattiva dalla centrale nucleare naufragata di Fukushima. Il governo ha deciso ad aprile di iniziare a scaricare l'acqua nell'Oceano Pacifico nella primavera del 2023 dopo aver costruito una struttura e aver compilato piani di rilascio in base ai requisiti di sicurezza stabiliti dai regolatori Credito: AP Photo/Hiro Komae, File

Si sa troppo poco del combustibile fuso all’interno dei reattori danneggiati della centrale nucleare di Fukushima, anche un decennio dopo il disastro, per dire se il suo smantellamento potrà terminare entro il 2051 come previsto. È quanto ha detto venerdì scorso Christophe Xerri, capo del Team AIEA, l’Agenzia Internazionale per l’energia nucleare dell’ONU, che esamina i progressi nella bonifica dell’impianto.

Onestamente parlando, non lo so, e non so se qualcuno lo sa

Il team AIEA ha esortato il Giappone ad accelerare gli studi sui reattori per ottenere una migliore comprensione a lungo termine del processo di smantellamento della centrale di Fukushima.

Un forte terremoto e uno tsunami nel marzo 2011 hanno distrutto i sistemi di raffreddamento dell’impianto nel nord-est del Giappone, provocando la fusione di tre reattori nel peggior disastro nucleare dall’incidente di Chernobyl del 1986. I funzionari del governo e dei servizi pubblici giapponesi sperano di terminare la disattivazione entro 30 anni, mentre per alcuni esperti la stima è eccessivamente ottimistica.

La sfida più grande è rimuovere e gestire i detriti di combustibile altamente radioattivo dai tre reattori danneggiati, dice Xerri. “C’è bisogno di raccogliere maggiori informazioni sulla gestione del combustibile fuso e sullo stoccaggio per sapere se il piano può essere completato come previsto nei prossimi 30 anni”, ha detto ai giornalisti.

L’incertezza delle stime può dipendere in parte dall’ultima revisione del team dell’AIEA, la quinta dopo il disastro. Causa coronavirus, la revisione è stata condotta principalmente online. Solo Xerri e un altro membro del team hanno visitato fisicamente l’impianto prima di compilare e inviare un rapporto al governo giapponese.

Nel rapporto, il team nota progressi in diversi settori rispetto alla sua ultima revisione nel 2018. Tra questi, la rimozione del combustibile esaurito da un pool di stoccaggio in uno dei reattori danneggiati. Non solo: anche la decisione di iniziare a scaricare nell’oceano, dal 2023, enormi quantità di acqua (ancora radioattiva!) immagazzinata nell’impianto.

La bonifica di Fukushima è una questione di futuro, letteralmente. C’è più comprensione di ciò che è accaduto, certo. Su altre cose invece serve uno scatto: servono risorse economiche per cercare e sviluppare le nuove tecnologie per bonificare Fukushima. Attualmente non sono pronte, e le stime parlando di uno o due decenni.

Avete letto bene: tra 10 o 20 anni avremo la tecnologia per smantellare, poi dovranno iniziare a farlo. Si tratta davvero di una visione di lungo termine, e allo stato attuale si brancola nel buio. I funzionari governativi e l’operatore dell’impianto, Tokyo Electric Power Company Holdings, non hanno fornito un quadro chiaro nemmeno di come apparirà l’impianto al termine della bonifica.

Ad aprile, il Giappone ha annunciato che inizierà a rilasciare in mare grandi quantità di acqua trattata ma ancora radioattiva che si è accumulata nell’impianto dopo l’incidente. La TEPCO ha annunciato mercoledì un piano per rilasciare l’acqua al largo attraverso un tunnel sotterraneo dopo averla ulteriormente trattata per ridurre i materiali radioattivi ai livelli consentiti.

Lo smartphone ha negli anni accorpato diversi dispositivi che una volta erano separati: lettore musicale, telefono, fotocamera, videocamera e chi...

Futuroprossimo.it fornisce notizie sul futuro di tecnologia, scienza e innovazione: se c'è una cosa che sta per arrivare, qui è già arrivata. FuturoProssimo fa parte del network ForwardTo, studi e competenze per scenari futuri.

Ambiente Architettura Intelligenza Artificiale Gadgets Concepts Design

Redazione Archivi Pubblicità Privacy Policy

Medicina Spazio Robotica Lavoro Trasporti Energia

Per contattare la redazione di FuturoProssimo, scrivere a [email protected]

中文版 Édition Française Deutsche Ausgabe 日本語版 English Edition Edição Portuguesa Русское издание Edición en español

Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
© 2021 Futuroprossimo