End of waste: il controllo di ARPAT — ARPAT - Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana

2022-05-19 09:39:28 By : Ms. Sunny Xu

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Gli esiti del controllo ARPAT alla Impec Chimici S.r.l. a Montecatini Val di Cecina (PI)

Nell’ambito del Programma operativo 2021 del Dipartimento di Pisa gli operatori ARPAT hanno effettuato nel mese di agosto un controllo presso l'installazione Impec Chimici S.r.l., ubicata in località Buriano, nel Comune di Montecatini Val di Cecina (PI).

Tale impianto effettua un'attività di recupero di rifiuti pericolosi e non pericolosi ed è soggetta ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata dalla Regione Toscana. Il processo di recupero di rifiuti che viene effettuato presso il sito è finalizzato all'ottenimento di prodotti nuovamente utilizzabili, di cui al termine “End of Waste” (EoW) - in italiano cessazione della qualifica di rifiuto - ai sensi dell'art. 184-ter del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.

L'obiettivo consisteva sia nel controllo del quadro prescrittivo previsto dall'AIA sia nel controllo ex post di tale impianto autorizzato dalla Regione Toscana secondo la procedura definita “caso per caso”.

Sulla base della normativa spetta al Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente il compito di effettuare i controlli su quegli impianti per il recupero dei rifiuti, che hanno ricevuto l’autorizzazione dalle Regioni. Per ottemperare a questo mandato ed operare le verifiche sugli impianti in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, SNPA ha stilato le Linee Guida SNPA n. 23/2020 "Linee guida per l'applicazione della disciplina End of waste di cui all'art. 184 ter comma ter del Decreto Legislativo n. 152/2006".

All'interno dell'attività oggetto del controllo sono effettuate attività di recupero di sostanze chimiche, previste dal DM n. 161 del 12.06.2002 (ai punti 5.1.3 lett. a), 5.2.3 lett. a) e 5.4.3, e dal DM 5 febbraio 1998 al punto 12.14). I rifiuti in ingresso da avviare al recupero sono prevalentemente di natura liquida e sono costituiti principalmente da: acido solforico, nitrico e fosforico, idrossido di sodio e di ammonio, cloruro ferrosi e ferrico, solfato di ammonio, solfato ferroso e ferrico, alluminato sodico, ossidi e perossidi, soluzioni carboniose, alcoli e glicoli.

Tali rifiuti provengono dall’industria alimentare, farmaceutica, chimica inorganica e organica, metalmeccanica ecc.

I prodotti ottenuti dal recupero di rifiuti sono soluzioni di prodotti chimici di base costituiti da: fonti di carbonio, calce idrata, acido peracetico, acido solforico, acqua ossigenata, cloruro ferroso, acque ammoniacali, alluminio sodico, nutrienti, acque alcaline, acque fosforiche, solfato di alluminio, solfato di ammonio, acque nitriche, miscela triacida, soda caustica.

L'impianto è dotato di un Sistema di Gestione della Qualità, Ambiente (SGQ-SGA) conforme alla norme ISO 9001 e 14001, anch'esso oggetto di controllo da parte di ARPAT.

Il processo di trattamento dei rifiuti ai fini dell’End of Waste viene effettuato in maniera specifica su richiesta del cliente finale e prevede:

Durante l'attività di controllo, condotta seguendo la Linea Guida SNPA 23/2020, sono emerse alcune difformità rispetto a quanto previsto all'AIA:

A seguito di quanto sopra descritto è stata attivata la procedura estintiva dei reati (parte VI-bis del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.) e la ditta ha successivamente provveduto a sanare tali irregolarità nei tempi indicati da ARPAT, che ha quindi ammesso la stessa al pagamento della sanzione amministrativa prevista.

Gli esiti complessivi dell'attività di controllo sono stati inviati alla Regione Toscana, in qualità di Autorità competente, proponendo, a seguito delle esperienze maturate, un riesame dell'AIA al fine di una verifica più puntuale in sede di controllo del rispetto delle Linea Guida SNPA 23/2020.

È stato chiesto inoltre di esplicitare in funzione della destinazione dei prodotti recuperati i valori limite dei contaminanti, caso per caso per le singole filiere EoW degli utilizzatori a valle (industrie cartarie, depuratori, ecc.), prevedendo infine ulteriori modalità di verifica da parte di ARPAT.

Testo a cura di Andrea Villani, Roberto Gambini e Andrea Calafà in collaborazione con il Settore Comunicazione e informazione

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