Sfondellamento dei solai: cause, prevedibilità e come intervenire

2022-05-19 09:57:21 By : Ms. Alyssa Lin

É possibile prevedere questo fenomeno? Come intervenire e quale soluzione adottare per garantire standard di sicurezza? Inoltre, sono previsti degli incentivi statali per interventi di questo tipo? Ce ne parla Saint-Gobain Italia.

 Solai in latero-cemento: lo "sfondellamento", un pericolo in agguato

Con il termine “sfondellamento” ci si riferisce al danno dovuto al distacco e alla caduta del fondello del laterizio, usato come blocco di alleggerimento per la realizzazione dei solai in latero-cemento. Per valutare la pericolosità del fenomeno basti pensare che un metro quadrato di materiale (laterizio + intonaco) può arrivare a pesare 50-70 kg, pertanto, si comprende come la questione riguardi molto di più la “sicurezza” che il “danno strutturale” subito dall’edificio coinvolto.

Il solaio è considerato un elemento secondario ed un intervento di anti-sfondellamento si limita a garantire la resistenza e la tenuta dei controsoffitti continui alla possibile caduta di materiale, di fatto mettendo in sicurezza persone e cose presenti negli ambienti sottostanti.

Ne sono una drammatica testimonianza le cronache a cui siamo spesso esposti in Italia, in quanto Paese ad alto rischio sismico.

Quando ci chiediamo se lo sfondellamento del solaio è prevedibile, sappiamo che molte volte, l’evento si preannuncia con lesioni o rigonfiamenti, ma spesso si verifica senza la manifestazione di alcun tipo di segnale.

Queste sono le ragioni per le quali l’argomento deve essere valutato e affrontato da un professionista del settore.

 Qual è il ruolo del progettista negli interventi diagnostici?

Il professionista svolge le indagini preliminari in funzione della natura e dello stato del solaio per step, partendo dalla valutazione documentale della fase progettuale (laddove possibile) e da un esame visivo, per identificare i segnali sullo stato di salute del solaio (macchie di umidità e muffe, intonaci fessurati, avvallamenti e bombature, distacchi localizzati).

Al temine decide se intervenite con un’opera di ripristino o di manutenzione.

Ci sono diversi metodi validi per questa prima valutazione, come eseguire una battitura manuale che permette di individuare le zone distaccate non evidenti e individuare le dimensioni della zona interessata dal distacco.

Molto efficaci sono le indagini endoscopica e termografica.

 Le soluzioni Saint-Gobain Italia contro lo sfondellamento

Le soluzioni per l’anti-sfondellamento si possono dividere in due macrocategorie:le soluzioni non in aderenza, come i controsoffitti;le soluzioni in aderenza, che prevedono l’utilizzo di una rete di rinforzo metallica o di fibra di vetro.

Per la messa in sicurezza degli elementi secondari, Saint-Gobain Italia propone entrambe le soluzioni.

Se parliamo di controsoffitti e quindi soluzioni non in aderenza, Saint-Gobain Italia propone soluzioni antisfondellamento con controsoffitti continui con lastre di gesso rivestito Gyproc Fireline (che permettono inoltre di abbinare anche la protezione dal fuoco REI 120 dei solai); controsoffitti continui con lastre di gesso rivestito Gyproc Rigitone® Activ’Air®; soluzioni miste con controsoffitti continui in lastre di gesso rivestito e pannelli in lana di vetro Ecophon, che permettono di migliorare inoltre il comfort acustico degli ambienti interni e abbinano notevole valenza estetica.H.1 Gyproc CS.ASF 27-48 Fireline H.2 Gyproc CS.ASF 27-48 Fireline + Ecophon Master F H.3 Gyproc CS.ASF 27-48 Fireline + Ecophon Master SQ H.4 Gyproc CS.ASF 27-48 Rigitone Acitv’Air®

Questi controsoffitti sono stati sottoposti a severe prove sperimentali presso l’Istituto Giordano. Garantiscono un’elevata tenuta ai carichi di caduta dovuti allo sfondellamento dei solai, per complessivi oltre 140 kg/m2, offrono la possibilità di realizzare soluzioni sia in semi-aderenza all’intradosso dei solai (minimo ingombro), sia con intercapedine d’aria tra l’intradosso del solaio e l’estradosso del controsoffitto fino a 310 mm – 1000 mm (a seconda del carico sostenuto), permettendo una perfetta integrazione impiantistica e velocità di esecuzione (soluzione interamente a secco) con ridotto disagio per gli occupanti gli ambienti.

Inoltre, nel caso di necessità di garantire la resistenza dei controsoffitti anche in caso di evento sismico, è possibile prevedere il sistema Gyproc GySeismic Top ad integrazione della struttura del controsoffitto, in modo da garantire la tenuta del controsoffitto che può assorbire l’azione sismica, assecondando gli eventuali spostamenti della struttura portante dell’edificio a cui è vincolato.

La soluzione in aderenza, realizzata con il sistema webertec, rappresenta la soluzione tradizionale. Il sistema prevede l’uso di una rete in fibra di vetro alcali resistente (webertec rete), in sostituzione dell’ormai superata rete in acciaio, ancorata al travetto, ossia la parte strutturale del solaio, con elementi di fissaggio (webertec tassello/flangia) appositamente disposti.

La rete viene srotolata ortogonalmente ai travetti per creare l’effetto ponte e viene raccordata con le pareti verticali tramite appositi angolari (webertec angolare). Su questi elementi a secco, viene applicato un intonaco strutturale (webertec BTcalceF), poi finito con rasanti e pitture (gamme webercem/weberdeko), per uno spessore totale dell’intervento di circa 15-20 mm. L’efficacia del sistema allo sfondellamento, misurando il carico massimo capace di sostenere (circa 200kg) e la reazione al fuoco (A2,s1d0) sono documentati da test effettuati presso l’Istituto Giordano. Sono disponibili i report di prova da allegare alla documentazione tecnica.

Questo sistema assicura la messa in sicurezza, ma non migliora le prestazioni nei confronti delle sollecitazioni meccaniche o della portata dei carichi.

Per il rinforzo strutturale è necessario intervenire con sistemi specifici come  webertec CFRP, che prevede l’uso di materiali compositi (carbonio-epossidico) per aumentare la resistenza a flessione dei travetti e quindi la capacità di carico del solaio stesso.

 Interventi di sfondellamento e Sismabonus

In merito agli incentivi statali, il comma 4 art. 119 del Decreto Rilancio riporta l’elevazione al 110% degli interventi di mitigazione del rischio sismico definiti da comma 1-bis a 1-septies art. 16, Legge 63/2013.

In tali opere si possono quindi comprendere le opere di anti-sfondellamento sopracitate prive di variazione di rischio sismico, ed altresì quelle con miglioramento di una o due Classi di Rischio Sismico, ad oggi rispettivamente identificate con aliquota tradizionale del 50% e del 70% - 80% (Sismabonus).

Al fine di ottenere un’elevazione al 110% si applicano pertanto, oltre alle condizioni di applicabilità del Superbonus stesso, le regole di valutazione valide per il Sismabonus con riferimento alla situazione ante e post intervento ricadente in zona sismica 1, 2 o 3.

Scarica il Manuale tecnico completo sulla Sismica, una guida alle soluzioni Saint-Gobain Italia per costruire e consolidare in sicurezza.

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