"Centrali nucleari e bombe atomiche non hanno niente in comune", la differenza spiegata del fisico nucleare

2022-07-23 04:34:09 By : Mr. Xianwei Zeng

Quando le agenzie di stampa internazionali hanno cominciato a battere la notizia che l’esercito russo stava conquistando, una a una, tutte le centrali nucleari presenti sul suolo ucraino, le antenne dei non addetti ai lavori si sono drizzate ed è tornata, dopo decenni, la paura di una guerra nucleare.

Ma le centrali nucleari e le bombe atomiche tra di loro non hanno nulla in comune se non il fatto che in entrambi i casi si va a lavorare – in un caso per produrre energia e nell’altro per creare un’arma devastante – sul nucleo di una cellula.

A spiegarlo in un’intervista all’AdnKronos è il fisico nucleare Gianfranco Pipitone, ex funzionario dell’Euratom , l’agenzia europea per l’energia atomica.

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Le centrali nucleari e i “reattori nucleari pacifici non sono delle bombe atomiche, non possono per loro natura diventare bombe atomiche, per capirci non si può accendere un fiammifero nell’acqua. Quando gli italiani sentono ‘nucleare’ pensano alla bomba atomica. No. Nucleare significa semplicemente che viene dal nucleo. La bomba atomica o bomba H non ha niente a che vedere con una centrale di energia nucleare. Il ‘padrone di casa’ della bomba atomica è l’uranio 235, quello delle centrali è il 238 e fanno due cose diverse”, sono le parole del fisico nucleare.

“L’esplosione di una bomba nucleare – continua Pipitone – ha una conseguenza devastante, come è accaduto a Hiroshima o Nagasaki. Anzi oggi sarebbe anche peggio perché gli ordigni di oggi sono ancora più micidiali e dannosi. A Chernobyl, anche se un missile prendesse in pieno il cuore del reattore, al massimo si potrebbe verificare una forma di contaminazione. Cosa gravissima ma che non ha niente a che fare con il rischio della bomba nucleare. Le bombe atomiche sono armi di distruzione di massa con effetti terribili accanto ai quali c’è anche la contaminazione”.

In altre parole, “i rischi di una centrale sono legati alla contaminazione. Ma finché questo sistema è integro, funziona senza nessun problema. C’è da tenere presente che in 50 anni in Francia ne hanno fatti 52 di reattori e nessuno ha perso una sola goccia”.

Questo non significa che non siano pericolosi. Come ha spiegato Valerio Rossi Albertini del Cnr a TeleAmbiente in una video intervista , nel caso di un bombardamento di una centrale nucleare la fuoriuscita di materiale radioattivo avrebbe delle ripercussioni sulle zone circostanti.

“A Chernobyl la situazione è ancora più critica perché mentre nel caso precedente il colpo dovrebbe raggiungere uno dei reattori ed esplodere all’interno per poter vaporizzare la massa che reagisce e che costituisce il combustibile nucleare, nel caso di Chernobyl non è necessario”, ha spiegato Rossi Albertini.

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