Venere, sorpresa: potrebbe avere oceani d'acqua intrappolati al suo interno

2022-06-19 01:15:38 By : Ms. Emma Lee

Notizie per capire, anticipare, migliorare il futuro. No Result View All ResultNotizie per capire, anticipare, migliorare il futuro. Leggi in:  Venere, sorpresa: potrebbe avere oceani d’acqua intrappolati al suo internoUno studio sul secondo pianeta più vicino al sole mostra che la presenza d'acqua all'interno del mantello potrebbe essere una costante, lì e altrove.di  Gianluca Riccio in Spazio, Tecnologia Share368 Pin86 Tweet230 Send Share64 Share Share46 23 Ottobre 2021 ⚪ Si legge in 3 minuti A A A A Reset Venere, lo sapete, è un pianeta violento e inospitale. Con la sua atmosfera densa e tossica traboccante di anidride carbonica, è avvolto in nuvole giallognole di acido solforico che intrappolano tutto il suo calore. Al suo interno, le pressioni e le temperature salgono a livelli di morte istantanea per un essere umano. Eppure, come diceva mia nonna, “se cerchi il ceppo acceso gratta sotto la cenere”. Potrebbe esserci speranza sotto questa crosta infernale. Secondo un recente studio condiviso su un server di prestampa, l’interno di Venere potrebbe ospitare oceani di acqua allo stato liquido. Oceani intrappolati nel mantello del pianeta, che potrebbero uscire fuori sotto forma di vapore bollente pronto a condensarsi. Questo non significa, ovviamente, che Venere possa essere “terraformata”, e probabilmente non lo sarà mai. Se trovassimo un modo per attingere a questo immenso serbatoio d’acqua bloccato al suo interno, però, la nostra comprensione del pianeta potrebbe cambiare per sempre.Forse ti interessa anche DAVINCI, la NASA mostra il piccolo genio che svelerà i segreti di Venere Venere, altri indizi: tra le sue nuvole potrebbe essere possibile la fotosintesi La NASA finanzia LEAVES, sciame di droni per esplorare Venere Uno studio mostra: sempre più segnali di vita aliena su Venere Come si formano gli “oceani interni” ai pianeti rocciosiUna rappresentazione interno-esterno della struttura del pianeta Venere. In pianeti rocciosi simili alla Terra, la distribuzione di elementi volatili come carbonio (C), idrogeno (H) e ossigeno (O) nei componenti planetari primari (nucleo, mantello e atmosfera) determina la formazione e lo sviluppo della sua atmosfera. Via via che un pianeta viene colpito da meteore e altri corpi ricchi di risorse, si forma il nucleo di ferro e un oceano di magma caldo che lo circonda. Pensate alle simulazioni della Terra colpita da un asteroidi giganti: colossali oceani di magma si riversano dall’interno attraverso la crosta colpita, come sangue che sgorga da un taglio. I ricercatori hanno esaminato l’evoluzione dei sistemi di magma oceano-atmosfera in una serie di condizioni. I loro calcoli hanno determinato che le complesse reazioni che si verificano quando il magma di un pianeta è esposto impediscono a circa il 75% dell’acqua contenuta al suo interno di fuoriuscire nell’atmosfera. È una condizione che può rallentare o prevenire la formazione di oceani sulla superficie di un pianeta.In pianeti simili alla terra, oceani d’acqua potrebbero essere intrappolati nel mantello interno Secondo la ricerca, una grande porzione dell’acqua depositata su pianeti rocciosi come Venere durante i loro primi anni di formazione potrebbe rimanere intrappolata all’interno durante la “fase oceanica magmatica”. Su scale temporali geologiche molto graduali, quest’acqua potrebbe fuoriuscire cambiando in parte o del tutto la composizione dell’atmosfera. “In definitiva, l’elevata solubilità dell’H2O negli oceani di magma può consentire il suo stoccaggio sicuro durante la fase tumultuosa della formazione del pianeta”, concludono gli autori dello studio. Sebbene ciò non implichi che su Venere si formeranno degli oceani come sulla Terra, questo dato è importante. Indica che la presenza di acqua nei pianeti rocciosi potrebbe essere una costante.In superficie o nel sottosuolo. Tags: venere Post precedente Air Company, primo profumo al mondo fatto di aria e CO2 “fotosintetizzata” Prossimo Post Microplastiche: c’è la prova, influenzano anche il cambiamento climatico Collabora Per inviare articoli, divulgare gli esiti di una ricerca o di scoperte scientifiche scrivi alla redazione L’alba del pianeta dei millirobot: eccone 6 davvero incredibili 1794 Condivisioni Share 717 Tweet 448 Nuove batterie 3D: veicoli elettrici carichi oltre il 98% in meno di 10 minuti 1088 Condivisioni Share 435 Tweet 272 Un nuovo dispositivo purifica l’acqua salata 2400 volte più velocemente 606 Condivisioni Share 242 Tweet 151 Arena del Futuro, Stellantis testa la strada che ricarica i veicoli elettrici 496 Condivisioni Share 198 Tweet 124 Project Pele, nel 2024 il primo micro reattore nucleare portatile 641 Condivisioni Share 256 Tweet 160 ArchivioArchivi Seleziona il mese Giugno 2022 Maggio 2022 Aprile 2022 Marzo 2022 Febbraio 2022 Gennaio 2022 Dicembre 2021 Novembre 2021 Ottobre 2021 Settembre 2021 Agosto 2021 Luglio 2021 Giugno 2021 Maggio 2021 Aprile 2021 Marzo 2021 Febbraio 2021 Gennaio 2021 Dicembre 2020 Novembre 2020 Ottobre 2020 Settembre 2020 Agosto 2020 Luglio 2020 Giugno 2020 Maggio 2020 Aprile 2020 Marzo 2020 Febbraio 2020 Gennaio 2020 Dicembre 2019 Novembre 2019 Ottobre 2019 Settembre 2019 Agosto 2019 Luglio 2019 Giugno 2019 Maggio 2019 Aprile 2019 Febbraio 2018 Luglio 2017 Aprile 2017 Marzo 2017 Febbraio 2017 Gennaio 2017 Dicembre 2016 Novembre 2016 Ottobre 2016 Settembre 2016 Agosto 2016 Luglio 2016 Giugno 2016 Maggio 2016 Aprile 2016 Marzo 2016 Febbraio 2016 Novembre 2015 Ottobre 2015 Aprile 2014 Marzo 2014 Gennaio 2014 Novembre 2013 Ottobre 2013 Settembre 2013 Agosto 2013 Luglio 2013 Giugno 2013 Maggio 2013 Aprile 2013 Marzo 2013 Febbraio 2013 Gennaio 2013 Dicembre 2012 Novembre 2012 Ottobre 2012 Settembre 2012 Agosto 2012 Luglio 2012 Giugno 2012 Maggio 2012 Aprile 2012 Marzo 2012 Febbraio 2012 Gennaio 2012 Dicembre 2011 Novembre 2011 Ottobre 2011 Settembre 2011 Agosto 2011 Luglio 2011 Giugno 2011 Maggio 2011 Aprile 2011 Marzo 2011 Ottobre 2009 Dai un’occhiata qui: Concepts Flolating Green City, città verde che entra in simbiosi con l’ambiente Pura speculazione, stavolta, ma non fantasia. 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Venere, lo sapete, è un pianeta violento e inospitale. Con la sua atmosfera densa e tossica traboccante di anidride carbonica, è avvolto in nuvole giallognole di acido solforico che intrappolano tutto il suo calore. Al suo interno, le pressioni e le temperature salgono a livelli di morte istantanea per un essere umano. Eppure, come diceva mia nonna, “se cerchi il ceppo acceso gratta sotto la cenere”. Potrebbe esserci speranza sotto questa crosta infernale.

Secondo un recente studio condiviso su un server di prestampa, l’interno di Venere potrebbe ospitare oceani di acqua allo stato liquido. Oceani intrappolati nel mantello del pianeta, che potrebbero uscire fuori sotto forma di vapore bollente pronto a condensarsi.

Questo non significa, ovviamente, che Venere possa essere “terraformata”, e probabilmente non lo sarà mai. Se trovassimo un modo per attingere a questo immenso serbatoio d’acqua bloccato al suo interno, però, la nostra comprensione del pianeta potrebbe cambiare per sempre.

In pianeti rocciosi simili alla Terra, la distribuzione di elementi volatili come carbonio (C), idrogeno (H) e ossigeno (O) nei componenti planetari primari (nucleo, mantello e atmosfera) determina la formazione e lo sviluppo della sua atmosfera. Via via che un pianeta viene colpito da meteore e altri corpi ricchi di risorse, si forma il nucleo di ferro e un oceano di magma caldo che lo circonda. Pensate alle simulazioni della Terra colpita da un asteroidi giganti: colossali oceani di magma si riversano dall’interno attraverso la crosta colpita, come sangue che sgorga da un taglio.

I ricercatori hanno esaminato l’evoluzione dei sistemi di magma oceano-atmosfera in una serie di condizioni. I loro calcoli hanno determinato che le complesse reazioni che si verificano quando il magma di un pianeta è esposto impediscono a circa il 75% dell’acqua contenuta al suo interno di fuoriuscire nell’atmosfera. È una condizione che può rallentare o prevenire la formazione di oceani sulla superficie di un pianeta.

Secondo la ricerca, una grande porzione dell’acqua depositata su pianeti rocciosi come Venere durante i loro primi anni di formazione potrebbe rimanere intrappolata all’interno durante la “fase oceanica magmatica”. Su scale temporali geologiche molto graduali, quest’acqua potrebbe fuoriuscire cambiando in parte o del tutto la composizione dell’atmosfera.

“In definitiva, l’elevata solubilità dell’H2O negli oceani di magma può consentire il suo stoccaggio sicuro durante la fase tumultuosa della formazione del pianeta”, concludono gli autori dello studio. Sebbene ciò non implichi che su Venere si formeranno degli oceani come sulla Terra, questo dato è importante. Indica che la presenza di acqua nei pianeti rocciosi potrebbe essere una costante.

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