In questo articolo la descrizione dell'intervento di risanamento strutturale del canale adduttore del Tavoliere delle Puglie grazie alla tecnologia di Master Builders Solutions.
Le strutture oggetto d'intervento sono dei Ponti-Canali, del Consorzio di Bonifica della Capitanata, siti in agro di Lucera (FG), realizzati con conci prefabbricati in cemento armato, risalenti agli anni’ 80.
Il calcestruzzo presentava evidenti problematiche di degrado, nonchè delle copiose infiltrazioni dai giunti dei conci.
L'approccio è stato quello di studiare il ripristino interno del c.a., un’adeguata impermeabilizzazione della superficie e dei giunti e la rigenerazione dell'esterno del canale in modo funzionale ed estetico che ci permettesse di migliorare anche la durabilità dell'opera nel tempo.Il ripristino del calcestruzzo ammalorato del ponte-canale
Il calcestruzzo, ormai in fase di carbonatazione, è stato accuratamente rimosso e idrolavato, al fine di creare un supporto idoneo alla successiva applicazione della malta di ripristino per la ricostruzione del copriferro.
MasterEmaco S 1160 TIX è stato utilizzato per garantire la massima efficacia e durabilità dell'intervento di ripristino con riparazioni estese e localizzate effettuate a cazzuola per spessori variabili da 5 fino a 50 mm.
Il prodotto ci ha garantito le seguenti caratteristiche:Elevata adesione: aderisce anche a calcestruzzi semplicemente sabbiati e soprattutto nelle applicazioni sopra- testa minimizza lo sfrido (ZERO GRAVITY);Ottima finitura estetica: granulometria massima di 1,2 mm;Resistenza alla fessurazione a lungo termine: questo requisito, fondamentale per la durabilità dell'intervento di ripristino, è valutabile mediante l'O Ring test. MasterEmaco S 1160 TIX non evidenzia alcuna fessura neanche alle lunghe stagionature;Resistenza agli agenti aggressivi dell'ambiente: è impermeabile all'acqua, resistente ai solfati e ai cloruri e non è soggetto a fenomeni di degrado dovuto all'azione ciclica del gelo e disgelo garantendo così una maggior protezione delle armature dalla corrosione;Elevata durabilità: MasterEmaco S 1160 TIX grazie alla particolare formulazione garantisce una barriera protettiva per le armature evitando fenomeni di corrosione da carbonatazione.Innovazione: grazie alla tecnologia PWSLe fasi applicative del ripristinoScarifica della superficie L’Idrodemolizione viene effettuata per mezzo di un getto di acqua inpressione la cui efficienza è determinata non solo dallapressione con cui l’acqua viene proiettata sulla superficie, ma soprattutto dalla portata della macchina. Consente di ottenere una superficie rugosa con asperità +/- 5 mm rispetto ad un piano medio Liberazione e pulizia dell’armatura ♦ Rimozione ruggine ♦ Perfetta aderenza tra acciaio/malta ♦ Incrementare il contrasto all’espansione della malta ♦ Evitare nelle strutture inquinate da cloruro l’innesco di corrosione per formazione di macrocelle Protezione ferri con MasterEmaco P 5000 AP Bagnatura a rifiuto delle superfici ♦ Bagnare a sturazione il supporto con acqua. Operazione necessaria per evitare che il calcestruzzo della struttura originaria -se non saturo- sottragga acqua contenuta nella malta di ripristino. Applicazione ♦ MasterEmaco 1160 tix applicato in spessori da 5 a 50mm in un unico strato utilizzando macchine spruzzatriciImpermeabilizzazione interna del canale
Uno degli aspetti fondamentali delle operazioni svolte in quest’opera, è stata l’impermeabilizzazione interna del canale.
La situazione iniziale presentava una vecchia impermeabilizzazione ormai in fase di distacco e delle evidenti perdite nelle zone di giunzione dei conci prefabbricati.
L'uso di MASTERSEAL 581 con aggiunta di MASTERSEAL 600 ci ha consentito di ottenere un miglioramento dell’efficienza delle strutture idrauliche, ottenendo una diminuzione della scabrezza superficiale con conseguente aumento della velocità/portata e l’incremento della durabilità delle opere per ridurre le manutenzioni nel tempo.
Efficienza con riduzione delle perdite di carico
Per migliorare l’efficienza idraulica si può intervenire in vari ambiti tra i quali ridurre le perdite di carico nelle strutture di trasporto dell’acqua riducendone la scabrezza superficiale.
Attraverso misure sperimentali effettuate presso laboratorio universitario di ingegneria idraulica è stata valutata la scabrezza in un flusso a superficie libera, stazionario e uniforme, in un canale rivestito con diversi nostri prodotti fra i quali MasterSeal 581.
Le misure sono state effettuate in condizioni di moto turbolento uniforme per differenti portate e pendenze.
Il coefficiente di scabrezza Gauckle-Strickler e stato determinato in funzione dei valori misurati del coefficiente di attrito e del raggio idraulico.
In particolare per il prodotto MasterSeal 581 vd. rapporto che descrive i risultati delle misure sperimentali, condotte nel Laboratorio idraulica del DICEA-Sapienza Università di Roma, volte a valutare la scabrezza di Colebrook-White e il coefficiente di scabrezza di Gauckler-Strickler in un flusso a superficie libera, stazionario e uniforme, in un canale rettangolare rivestito con con impermeabilizzante cementizio di granulometria fine MasterSeal 581, prodotte dalla Master Builders solutions. Con un risultato finale del coefficiente di Glaucker- Strickler pari a 115.61 con deviazione standard pari a 0.37.
Confronti con altri materiali di rivestimento di canali mostrano come MasterSeal 581, presenti una scabrezza ridotta, che nelle condizioni operative, determina flussi di transizione di parete liscia. Infatti il valore del coefficiente di Gauckler-Strickler (kGS >90) colloca tale rivestimento fra le superfici tecnicamente lisce.
Naturalmente tali valori fanno riferimento a una posa in opera ottimale.Limitare l’azione erosiva dei corpi solidi presenti nell’acqua
Allo scopo di conoscere le prestazioni dei prodotti in tali condizioni sono stati eseguiti test sui diversi nostri prodotti fra i quali MasterSeal 581 in confronto con un cls non trattato Rck>30 N/mm² classe esposizione XC2, confezionato con cemento pozzolanico presso Laboratorio Universitario di dinamica dei fluidi, tali test sono basati sulla tecnologia del “barrel finishing” considerando contemporaneamente l’azione dell’acqua sulla superficie del rivestimento, l’impatto di particelle dure di piccola dimensione con morfologie più o meno appuntite, l’impatto di particelle dure di grandi dimensioni e l’impatto congiunto di particelle grandi e piccole al fine di aver una valutazione comparativa della durabilità misurando l’usura adottando tecniche di profilometria basate su rugosimetri a contatto.
Da tali test il MasterSeal 581 risulta essere tre volte più resistente rispetto al cls trattato di riferimento.Ripristino dei giunti elastici del canale
MasterSeal 930 è stata utilizzata per l'impermeabilizzazione dei giunti elastici. Incollata al supporto mediante specifico adesivo epossidico in pasta MasterSeal 933, consente di impermeabilizzare efficacemente diverse tipologie di giunti di dilatazione.
Le caratteristiche del giunto sono le seguenti:Elevata durabilità anche in ambienti aggressiviChimicamente resistenteCertificato per acqua potabileDurezza Shore A (ISO 868): ca. 80.Resistenza a trazione EN ISO 527-1) > 6 MPa.Allungamento a rottura EN ISO 527-1) > 400%.Comportamento elastico sia alle alte che basse temperature
Rinforzo delle pile in calcestruzzo con cerchiature in FRP
Nell'ottica di miglioramento strutturale dell'opera, è stato eseguito un rinforzo sulle pile in c.a. tramite cerchiature FRP con l'applicazione di fasce di tessuto di carbonio MasterBrace FIB 300/50 CFS.
Il rinforzo sopra descritto ha le seguenti caratteristiche e prestazioni (riferite allo spessore di tessuto secco):Spessore equivalente di tessuto secco: 0,165 mmModulo elastico medio a trazione, ASTM D3039: 269.000 MPaDeformazione ultima media a trazione, ASTM D3039: 1,4 %Resistenza caratteristica a trazione, ASTM D3039: 3312 MPa
Tale sistema apporta principalmente i seguenti duplici vantaggi rispetto al sistema in acciaio:Minore invasività, senza necessità di effettuare fori nelle strutture esistenti;Maggiore semplicità e velocità di esecuzione con minori costi di manodopera (che deve comunque essere specializzata nell’applicazione di sistemi FRP);Assenza di problemi di corrosione che al contrario caratterizzano le calastrellature in acciaio.
Dal punto di vista delle prestazioni statiche, la fasciatura trasversale FRP contribuisce, al pari dell’incamiciatura in acciaio, ad apportare sia un aumento della resistenza a taglio che dell’azione di confinamento.
Fasi applicative del rinforzo FRPRipristinare calcestruzzo degradato con malta fibrorinforzata MasterEmaco S1160;Ripristino del pilastro con malta ad espansione contrastata fibrorinforzata MASTEREMACO S 1160 TIX;Arrotondamento degli spigoli del pilastro con rc>20mm;Dopo almeno 7 giorni di stagionatura confinamento dell'elemento tramite fasciatura in fibra di carbonio MASTERBRACE FIB CFS;Fasciatura da estendere a tutta altezza del pilastro;Spargimento quarzo e successiva intonacatura.Verniciatura e protezione esterna della struttura in cemento armato
Un aspetto fondamentale è la protezione esterna con MasterProtect 220 che coniuga ad un ottimo effetto estetico un'importante prestazione di durabilità.
Il sistema è in resina poliuretanica a solvente (ciclo alifatico), bicomponente, ad elevato contenuto di solidi in volume, elastica.
Applicata a rullo direttamente sulla struttura precedentemente trattata con il suo primer specifico, MasterProtect P 210, realizza un rivestimento filmogeno avente capacità di fessura (crack bridging ability) e ad elevata capacità protettiva nei confronti degli aggressivi del cemento armato.
E' indicato in generale sia per la protezione delle nuove strutture in calcestruzzo armato che di quelle ripristinate con le malte della linea MasterEmaco.
Scheda Tecnica di Progetto
STAZIONE APPALTANTE: Consorzio per la Bonifica della Capitanata – “Progetto esecutivo per il risanamento strutturale del canale adduttore del tavoliere”.
IMPORTO DEI LAVORI: €. 1.963.427,25
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENETO: Ing. Giuseppe Di Nunzio
PROGETTISTA ESECUTIVO: Ing. Gaetano Santucci
DIREZIONE DEI LAVORI: Ing. Gaetano Santucci
IMPRESA ESECUTRICE DEI LAVORI: ATI (F.lli Di Carlo S.r.l. – ICG S.r.l.)
DIRETTORE TECNICO IMPRESA ESECUTRICE: Geom. Antonio Di Carlo, Ing. Carmelisa Di Carlo, Ing. Raffaele Di Carlo
DIREZIONE CANTIERE: Geom. Antonio Di CorsoAbout Master Builders Solutions di MBCC-GROUP
Il brand Master Builders Solutions racchiude tutta l’esperienza nel campo della chimica per edilizia che MBCC GROUP mette a disposizione per i nuovi progetti, e per i ripristini e i rinforzi di strutture esistenti.
Master Builders Solutions si sviluppa a partire dall’esperienza di più di un secolo nel settore dell’industria delle costruzioni.
La forza del brand Master Builders Solutions è data dalla sinergia tra la conoscenza e l’esperienza della comunità di tecnici esperti del settore Construction di MBCC GROUP, in continua connessione con il cliente per affrontare e superare ogni tipo di sfida.
>>> Per maggiori info visita il sito di Master Builders SolutionsLa Storia del CONSORZIO DI BONIFICA DELLA CAPITANATA Il Tavoliere delle Puglie, dove si colloca la gran parte del Consorzio della Capitanata, si è presentato per secoli come una estesa piana desolata, per gran parte povera di insediamenti umani e abitati. Il territorio era attraversato da numerosi torrenti, secchi d’estate ma quasi sempre in piena d’inverno, con frequenti inondazioni responsabili della formazione di vasti pantani permanenti, tali da rendere assolutamente inospitali vaste superfici. Agli albori del XX secolo l’intero territorio era caratterizzato da un gravissimo dissesto idrogeologico ed il disordine idraulico dilagava, creando condizioni ambientali ideali alla diffusione della malaria. Nel periodo tra le due guerre si affacciò l’idea della bonifica integrale che doveva guadagnare alla produzione terre ancora preda della palude e dell’acquitrino ed avviare le grandi trasformazioni contadine. Il compito fu affidato ai Consorzi di bonifica quali Enti pubblici in grado di coniugare al tempo stesso sia l’interesse pubblico che privato. Si realizzò in quegli anni il processo di costituzione dei Consorzi di bacino con la nascita del Consorzio di Cervaro Candelaro e quello di Lesina, seguiti da quelli di Torre Fantine (Fortore), Varano, Ofanto, Tavoliere Centrale, Alto Tavoliere, San Severo/Torremaggiore, Cerignola, accanto ai quali, nel 1933, venne costituito il Consorzio Generale per la Bonifica e la Trasformazione Fondiaria della Capitanata. I primi interventi effettuati dai Consorzi furono soprattutto di carattere idraulico, finalizzati al recupero delle aree paludose, e portarono alla sistemazione idraulica dei corsi d’acqua naturali e delle reti di scolo, per complessivi 1.600 chilometri. In questo periodo, lungo il litorale, 14.143 ettari suddivisi in 15 bacini, dotati di altrettante idrovore furono sottoposti a prosciugamento meccanico recuperando all’agricoltura tali territori. In seguito, vennero realizzate importanti opere infrastrutturali (rete stradale in particolare) e processi di colonizzazione del territorio (borgate rurali e appoderamenti). Negli stessi anni, in funzione del variare delle situazioni politico-economiche, furono approvati tre Piani Generali di Bonifica: Il Piano Curato (1934), il Piano Carrante-Medici Perdisa (1938), il Piano Mazzocchi- Alemanni (1948). Il risanamento delle aree malsane mediante il prosciugamento delle aree paludose e la regimazione idraulica delle acque meteoriche comportò un mutamento non solo economico ma anche demografico del paesaggio. La fusione dei nove Consorzi esistenti in un unico Ente, quale è l’attuale Consorzio per la bonifica della Capitanata, fu attuata nel 1965. Il perimetro del Consorzio per la Bonifica della Capitanata abbraccia la grande pianura del Tavoliere di Puglia e le fasce pedecollinari dell’Appennino Dauno, che lo contornano da Nord Nord-Ovest a SudEst. La superficie consorziata è di 441.000 ettari.
Il Tavoliere delle Puglie, dove si colloca la gran parte del Consorzio della Capitanata, si è presentato per secoli come una estesa piana desolata, per gran parte povera di insediamenti umani e abitati. Il territorio era attraversato da numerosi torrenti, secchi d’estate ma quasi sempre in piena d’inverno, con frequenti inondazioni responsabili della formazione di vasti pantani permanenti, tali da rendere assolutamente inospitali vaste superfici. Agli albori del XX secolo l’intero territorio era caratterizzato da un gravissimo dissesto idrogeologico ed il disordine idraulico dilagava, creando condizioni ambientali ideali alla diffusione della malaria.
Nel periodo tra le due guerre si affacciò l’idea della bonifica integrale che doveva guadagnare alla produzione terre ancora preda della palude e dell’acquitrino ed avviare le grandi trasformazioni contadine. Il compito fu affidato ai Consorzi di bonifica quali Enti pubblici in grado di coniugare al tempo stesso sia l’interesse pubblico che privato.
Si realizzò in quegli anni il processo di costituzione dei Consorzi di bacino con la nascita del Consorzio di Cervaro Candelaro e quello di Lesina, seguiti da quelli di Torre Fantine (Fortore), Varano, Ofanto, Tavoliere Centrale, Alto Tavoliere, San Severo/Torremaggiore, Cerignola, accanto ai quali, nel 1933, venne costituito il Consorzio Generale per la Bonifica e la Trasformazione Fondiaria della Capitanata.
I primi interventi effettuati dai Consorzi furono soprattutto di carattere idraulico, finalizzati al recupero delle aree paludose, e portarono alla sistemazione idraulica dei corsi d’acqua naturali e delle reti di scolo, per complessivi 1.600 chilometri. In questo periodo, lungo il litorale, 14.143 ettari suddivisi in 15 bacini, dotati di altrettante idrovore furono sottoposti a prosciugamento meccanico recuperando all’agricoltura tali territori.
In seguito, vennero realizzate importanti opere infrastrutturali (rete stradale in particolare) e processi di colonizzazione del territorio (borgate rurali e appoderamenti). Negli stessi anni, in funzione del variare delle situazioni politico-economiche, furono approvati tre Piani Generali di Bonifica: Il Piano Curato (1934), il Piano Carrante-Medici Perdisa (1938), il Piano Mazzocchi- Alemanni (1948).
Il risanamento delle aree malsane mediante il prosciugamento delle aree paludose e la regimazione idraulica delle acque meteoriche comportò un mutamento non solo economico ma anche demografico del paesaggio. La fusione dei nove Consorzi esistenti in un unico Ente, quale è l’attuale Consorzio per la bonifica della Capitanata, fu attuata nel 1965. Il perimetro del Consorzio per la Bonifica della Capitanata abbraccia la grande pianura del Tavoliere di Puglia e le fasce pedecollinari dell’Appennino Dauno, che lo contornano da Nord Nord-Ovest a SudEst. La superficie consorziata è di 441.000 ettari.
Leggi anche Le strutture esistenti e i metodi per il rinforzo di tipo MAD: alcune osservazioni sulla Circolare MasterEmaco S 499 FR, la malta cementizia che non richiede l’applicazione di rete elettrosaldata! MasterProtect 8500 CI: la protezione ottimale del cemento armato Riflessioni sul rinforzo FRP dopo 20 anni di applicazioni MasterBrace FIB: il rinforzo con tessuti in fibra di carbonio del sistema MasterBrace FRP Proteggere le strutture in calcestruzzo esposte al rischio di corrosione per cloruri con inibitori di corrosione L’impiego di calcestruzzi FRC nelle infrastrutture
Accorpamento dei livelli di progettazione e novità Appalti, ANAC: nessuna riduzione dei compensi professionali
Fotovoltaico, nuovo piano UE: pannelli solari su tutti gli edifici dal 2030 e aumento rinnovabili al 45%
Terremoti: Legnini, dal Belice a oggi danni per 190 miliardi di euro
Ambiente: al via piattaforma per promuovere la produzione di energia dal mare nel Mediterraneo
Decreto Aiuti in Gazzetta Ufficiale: proroga Superbonus unifamiliari, compensazioni materiali, bonus 200 euro
Investimenti in beni strumentali nuovi e innovazione tecnologica 4.0: i chiarimenti del Fisco
Al via percorsi di abilitazione di tecnico manutentore antincendio anche per gli istituti professionali
Ance, Dl aiuti: bene nuovi meccanismi anti rincari. Ora subito attuazione
Meccanica, ordinativi stabili ma rallenta la produzione
Rendita catastale: chiarimenti su efficacia e utilizzabilità
Tecniche di armatura per le infrastrutture complesse
Costruzioni in Calcestruzzo e Radon: problemi e soluzioni in accordo al D. Leg. 101/ 2020
Giunzione meccanica barre d'armatura: nuova ETA del sistema MODIX® di Peikko
AiCARR: percorso formativo su metrologia legale e misura dell'energia
Patrimonio storico e viario: le nuove sfide per la sicurezza e la durabilità delle opere. Convegno a Verona
After the Damages Summer School, aperta la fase di selezione
Il più importante Portale di Informazione Tecnico Progettuale al servizio degli Architetti, Geometri, Geologi, Ingegneri, Periti, professione tecnica, Albo Professionale, Tariffe Professionali, Norme Tecniche, Inarcassa, Progetto Strutturale, Miglioramento Sismico, Progetto Architettonico, Urbanistica, Efficienza Energetica, Energie rinnovabili, Recupero, Riuso, Ristrutturazioni, Edilizia Libera, Codice Appalti, Progetto Impianti termotecnici, Modellazione Digitale e BIM, Software Tecnico, IOT, ICT, Illuminotecnica, Sicurezza del lavoro, Sicurezza Antincendio, Tecnologie Costruttive, Ingegneria Forense, CTU e Perizie, Valutazioni Immobiliari, Certificazioni.
INGENIO-WEB.IT è una testata periodica di IMREADY Srl registrata presso la Segreteria di Stato per gli Affari Interni di San Marino con protocollo n. 638/75/2012 del 27/4/2012. Direttore Responsabile: Andrea Dari.
Copyright 2022 IMREADY Srl Tutti i diritti riservati. Privacy Policy, Sito realizzato da Global Sistemi Credits
IMREADY Srl, Strada Cardio, n.4, 47891 Galazzano, RSM, Tel. 0549 909090 Mail: segreteria (@) imready.it